Dolore al ginocchio e supporto plantare

Il dolore al ginocchio è una condizione diffusa che può derivare da molteplici cause, tra cui traumi, sovraccarico o condizioni patologiche come il ginocchio valgo. Spesso, però, si sottovaluta l’importanza dell’appoggio plantare nell’insorgenza e nel trattamento di dolori che coinvolgono l’articolazione del ginocchio o la zona sovrasegmentaria, ovvero quella al di sopra dell’articolazione della caviglia.

Concentriamoci sull’anatomia del ginocchio valgo, una condizione caratterizzata da una deviazione laterale delle ginocchia che provoca un disallineamento dell’articolazione. Questo disallineamento, a sua volta, comporta una compressione eccessiva sul compartimento laterale del ginocchio e uno stiramento anomalo del compartimento mediale.

Non va sottovalutata l’interazione tra questa condizione e la struttura del piede. È comune, infatti, che il ginocchio valgo sia associato a un piede pronato, caratterizzato dall’abbassamento della parte interna del piede e dalla rotazione esterna del calcagno, fenomeno noto come retropiede valgo.

Mentre molte persone potrebbero considerare l’uso di ginocchiere come soluzione temporanea, è importante sottolineare che queste non affrontano la causa sottostante del problema. Invece, una soluzione più efficace potrebbe essere rappresentata dall’utilizzo di plantari ortopedici.

I plantari ortopedici agiscono stabilizzando il retropiede durante la fase di contatto del piede con il suolo e supportando l’arco longitudinale mediale durante il movimento di pronazione. Questa azione mirata riduce il sovraccarico funzionale sull’articolazione del ginocchio, favorendo un allineamento ottimale e una distribuzione equilibrata delle forze.

Investire nella correzione dell’appoggio plantare non solo può alleviare il dolore esistente, ma può anche prevenire il ripetersi del problema. Pertanto, è fondamentale considerare l’appoggio plantare come parte integrante della gestione del dolore al ginocchio, sia in una fase acuta che preventiva.

In conclusione, per massimizzare il benessere articolare e garantire una migliore qualità di vita a lungo termine, è essenziale valutare attentamente l’appoggio plantare e considerare l’utilizzo di plantari ortopedici come parte del trattamento del dolore al ginocchio.

Effetti positivi sulla circolazione grazie ai plantari

L’uso di un plantare può avere effetti positivi sulla circolazione sanguigna? La domanda è si! Scopriamo il perché:

Attività lavorative sedentarie, abitudini di vita scorrette possono portare ad una alterazione del sistema circolatorio con conseguenti alterazioni a livello della cute: cellulite, varici etc. Il sistema circolatorio consente la circolazione del sangue che scorre in tutto il corpo, la contrazione muscolare permette il ritorno venoso verso il cuore, evitando così al sangue di ristagnare.

Dalla parte sinistra del cuore, il sangue viene spinto ad alta pressione nelle grandi arterie, l’Aorta e le sue principali diramazioni (succlavie verso le braccia, Carotidi verso il cuore, iliache verso le gambe…). Le arterie si comportano come tubi che trasportano sangue ricco di ossigeno e sostante nutritive; superati i capillari il sangue povero di ossigeno e sostanze di scarto percorre a ritroso la strada verso la parte destra del cuore.

La diminuita capacità delle vene di far tornare il sangue al cuore può essere causata da una perdita di elasticità dei vasi o dal cattivo funzionamento delle valvole posizionate al loro interno, indispensabili per contrastare la forza di gravità che si oppone alla risalita del flusso sanguigno dal basso.

Al di sotto della pianta del piede è presente una fitta rete venosa che prende il nome di soletta plantare di Lejars una sorta di spugna che viene spremuta ad ogni passo coadiuvata dall’attività muscolare dei muscoli della gamba.

IMPORTANTE:

Prima di avventurarsi in rimedi fai da te è sempre opportuno consultare il proprio medico.

Le cause possono essere molteplici:

  • Stile di vita non corretto: fumo, assunzione di droghe,abuso di alcol, eccesso di caffeina o troppo stress;
  • Età: con l’invecchiamento biologico le arterie diventano più dure e meno elastiche.

Laddove è presente un’alterazione posturale, prevalentemente nella donna dove fisiologicamente si ha una lassità legamentosa (es. un piede pronato) con conseguente riduzione dell’attività muscolare specialmente del muscolo tricipite surale, si ha il rischio di sviluppare patologie vascolari a livello delle gamba (varici,insufficienza venosa…)

In questa situazione l’utilizzo di un plantare che vada a neutralizzare l’alterazione del retropiede ripristinando la funzionalità biomeccanica e muscolare dei muscoli della gamba può essere di aiuto. Il plantare ortopedico interverrà sia nella fase di contatto del piede a terra stabilizzandolo che nelle fasi successive di appoggio intermedio e propulsione finale sostenendo l’arco longitudinale (volta interna).

Rimedi per le vene varicose, AvanTerra Vene

Chi soffre di vene varicose conosce bene la sensazione di imbarazzo e inadeguatezza avvertita ogniqualvolta qualcuno scorge l’antiestetica vena in evidenza. In genere, la varice (ovvero la vena varicosa) si presenta soprattutto lungo gli arti inferiori, ma può anche apparire in altri distretti del corpo, provocando sempre imbarazzo e frustrazione.

Le vene varicose sono vene dilatate, affette da una particolare condizione patologica. Rappresentano un problema di natura estetica per moltissime donne, ma non solo. Sono legate, infatti, alla formazione di altri stati infiammatori e sintomatologie che interessano le caviglie, i muscoli e le gambe.

Vene varicose rimedi: esistono soluzioni naturali e salutari per contrastare queste antiestetiche vene in evidenza? Scopriamo quali sono i consigli su come curare le vene varicose e, in particolare, quali sono i vantaggi del plantare per vene varicose proposto da AvanTerra.

Come eliminare le vene varicose naturalmente

Vene varicose rimedi: quali comportamenti possono contribuire a evitare la formazione di queste manifestazioni? Vediamo i consigli riguardo l’alimentazione e gli impacchi:

  • prediligere una dieta ipocalorica, soprattutto in condizione di obesità o sovrappeso;
  • assumere molti liquidi;
  • mangiare molta frutta e verdura, ricca di antiossidanti (vitamina E e C);
  • prediligere alimenti ricchi di vitamina C (spesso sono di colore viola o blu scuro);
  • evitare alimenti difficilmente digeribili (fritture, cibi pieni di grassi e intingoli)
  • moderare il consumo di alcool;
  • moderare il consumo di caffeina e di alimenti a base di caffè, cioccolato, mate e guaranà;
  • applicare creme e impacchi realizzati con ingredienti ricchi di principi attivi naturali (rusco, pungitopo, vite rossa, ippocastano, centella asiatica).

Vene varicose rimedi: i plantari terapeutici

Tra le cure naturali per vene varicose rientrano i plantari. Un plantare per vene varicose, infatti, permette di prevenire capillari e vene varicose, migliorando la circolazione venosa. Ma come funzionano questi speciali plantari? AvanTerra ha realizzato, dopo anni di test e di analisi, un plantare utile a prevenire e trattare questo problema.

È infatti preferibile prevenire la formazione delle vene varicose, che colpiscono soprattutto le donne affette da cattiva circolazione, o che rimangono per molte ore sedute o in piedi. La gravidanza e altri periodi caratterizzati da particolari alterazioni ormonali possono comportare un ristagno di sangue e la successiva congestione delle vene delle gambe.

I plantari per vene varicose agiscono sul reflusso sanguigno, stimolandolo mediante un particolare effetto pompa che spinge il sangue dai piedi al cuore. Questo sistema terapeutico brevettato da AvanTerra permette di favorire il drenaggio venoso periferico.

I vantaggi dei plantari AvanTerra

Quali sono i benefici di questi prodotti dedicati alla cura delle vene varicose? Scopriamoli subito:

  • stimolano la circolazione;
  • migliorano l’estetica delle gambe;
  • migliorano il drenaggio venoso periferico;
  • riducono il senso di affaticamento;
  • donano sollievo alle gambe;
  • riducono la comparsa delle vene varicose;
  • sono comodi e confortevoli.

Cosa è e come correggere la pronazione del piede

Le fasi del passo sono 3 e si suddividono in fase di contatto che è il momento in cui il tallone tocca terra, in fase di appoggio dove il piede pronando assorbe la risposta verticale data dal terreno sottostante accumulando energia cinetica e prepararlo così all’ultima fase di propulsione permettendo la deambulazione.

I movimenti del piede di dividono in pronazione (rilassamento) e supinazione (irrigidimento); l’articolazione che permette questi movimenti si chiama articolazione sotto-astragalica, composta dall’astragalo e dal calcagno.

Scopriamo tutto quello che c’è da sapere sul movimento di pronazione del piede: sintomi della pronazione dolorosa, cause e come è possibile correggere la pronazione del piede.

Che cosa è la pronazione del piede

La pronazione è un normale movimento fisiologico del piede nella fase di appoggio intermedio, dove il piede grazie al movimento congruo dell’articolazione sotto astragalica si medializza, o meglio si ha un abbassamento della volta longitudinale o volta interna; il calcagno tende a ruotare verso l’esterno (valgizzare); l’eccesso del tempo di pronazione può diventare patologica portando a degli squilibri a livello del piede stesso o anche alle strutture sovrasegmentarie come le ginocchia le anche e la colonna lombare.

Cause e sintomi:

tra le cause della pronazione le divideremo in cause non modificabili come la famigliarità, anomalie muscolari congenite, alterazioni delle ossa  e cause modificabili come l’uso di scarpe inadatte, vita sedentaria, obesità, traumi.

I sintomi più comuni possono essere senso di pesantezza agli arti inferiori per la ridotta attività muscolare dei muscoli dell’arto inferiore, algie sotto la pianta del piede (tallodinie, fasciti, metatarsalgie), a livello delle ginocchia soprattutto a livello della faccia interna del ginocchio per il continuo stress in valgismo; se non trattata può scatenare patologie come l’alluce valgo, patologie a carico del tendine d’Achille per lo scorretto allineamento fra il tendine stesso e la parte inserzionale sul tubercolo posteriore del calcagno,lombalgie, pubalgie.

Trattamento

Dopo una valutazione biomeccanica accurata della camminata e dell’articolazione dell’arto inferiore il trattamento è per lo più conservativo mediante l’utilizzo di ortesi plantari e fisioterapia che ha funzione di  ridurre sia  la sintomatologia dolorosa che far effettuare al paziente esercizi mirati come ad esempio camminare a piedi nudi su superfici instabili, esercizi di propriocezione, rinforzo muscolare dei muscoli della gamba e del piede.

Nei casi più gravi dove il trattamento conservativo è stato fallimentare e la sintomatologia dolorosa permane si procede con un trattamento chirurgico.

Ortesi plantari

Il plantare sarà composto da

A. Cunei al retro piede che guidano il passo , impedendo eccessi pronazione

B. Volta elastica che accompagni lo svolgimento del passo , sostenendo ed impedendo collassamento volta

B. Inserti shock absorber al tallone

I benefici:

  • ridurre le sollecitazioni alla colonna vertebrale;
  • ridurre lo stress alle anche;
  • ridurre il carico sulle ginocchia;
  • ridurre il dolore muscolare;
  • preservare le articolazioni;
  • evitare fasciti plantari o talloniti derivanti dall’appoggio scorretto;
  • migliorare le prestazioni sportive e la postura del corpo in generare;
  • migliorare l’equilibrio;
  • ridurre gli infortuni

Fascite, come curarla

Una delle patologie del piede più frequenti, soprattutto tra gli sportivi ma anche tra le persone che non praticano attività fisica, è la fascite plantare. Questa problematica colpisce, in genere, gli adulti dai 30 ai 60 anni, in particolar modo gli sportivi, le persone  sovrappeso od Obese.

L’intenso dolore al piede contraddistingue questa patologia, che interessa in particolar modo la fascia plantare del piede. Questa zona viene continuamente stressata e sollecitata a ogni passo. È importante comprendere cos’è la fascite plantare e quali sono le sue manifestazioni: nei casi più gravi, infatti, può costringere al riposo forzato.

Scopriamo i sintomi e i rimedi per la fascite plantare in questo approfondimento dedicato.

Cos’è la fascite plantare

La fascite plantare è un disordine infiammatorio e degenerativo che colpisce la fascia plantare o aponeurosi plantare; trattasi di un tessuto fibroso che interessa la zona che va dal calcagno sino alla base delle dita del piede, contribuisce a mantenere l’arco longitudinale del piede e permette una distribuzione del carico omogeneo sotto la pianta.

Fascite plantare: sintomi e cause

La fascite plantare si caratterizza per un intenso dolore alla fascia plantare, l’area anatomica maggiormente interessata è a livello dell’inserzione della fascia sul tubercolo mediale plantare del calcagno, ma può svilupparsi anche lungo il decorso della fascia stessa (mesopiede e avampiede)

Clinicamente il dolore si presenta al mattino al risveglio dopo i primi passi oppure dopo un po’ di tempo che si è seduti, per poi alleviarsi dopo qualche passo.

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Quali sono le cause della fascite plantare?

  • Piede pronato o supinato
  • Uso di calzature non idonee (piatte)
  • Rigidità del complesso Achilleo plantare
  • Sovrappeso e obesità
  • Sovraccarico funzionale
  • Lo stare in piedi per molte ore al giorno
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Come curare la fascite plantare

Per garantire successo alla cura della fascite plantare, occorre non trascurare i sintomi e prendere provvedimenti ai primi dolori.

 Si stima che il trattamento conservativo risulti efficace nel 90-95% dei casi. Questo trattamento permette di ridurre il dolore, rinforzare la muscolatura e recuperare la mobilità. È bene mantenere la fascia plantare infiammata a riposo, applicando impacchi di ghiaccio e assumendo antinfiammatori (nel caso di dolore intenso e previa prescrizione medica). In caso di dolore molto acuto, è possibile sottoporsi a sedute di fisioterapia o a un trattamento a onde d’urto focalizzate.

Un rimedio particolarmente utile per la cura della fascite plantare sono le ortesi plantari che hanno la funzione di riequilibrare il carico sulla pianta e andare a correggere eventuali alterazioni biomeccaniche che hanno causato la patologia.

Le ortesi plantari, intervengono in tutte e tre le fasi del passo:  nella fase di contatto stabilizzano il calcagno quando tocca a terra, successivamente nella fase di appoggio sostengono e accompagnano la pronazione del piede riducendo così stress eccessivi alla fascia plantare e nella fase finale del ciclo del passo che è la propulsione riequilibrano i picchi pressori a livello delle teste metatarsali.

Come eliminare la cellulite dalle gambe in modo naturale

Un po’ tutti, quando si guardano allo specchio, trovano piccoli e grandi difetti che vorrebbero eliminare definitivamente, o almeno ridurre e migliorare. Una delle problematiche maggiormente diffuse e seccanti per la donna moderna è lei: la cellulite. Moltissime donne soffrono di questo problema, che non ha una natura puramente ed esclusivamente estetica. 

Investe, infatti, anche la sfera legata alla salute del corpo, poiché rappresenta una vera e propria patologia che interessa il microcircolo. Tante donne si chiedono come eliminare la cellulite delle gambe in modo naturale, prediligendo un approccio non invasivo e quanto più delicato è possibile.

Scopriamo 10 validi consigli per eliminare la cellulite gambe in modo del tutto naturale, sano e salutare.

Come capire se è cellulite o ritenzione idrica? 

Prima di scoprire come eliminare la cellulite dalle gambe in modo naturale, vediamo innanzitutto come capire se si soffre di cellulite o ritenzione idrica. In realtà, l’una è causa dell’altra in quanto la ritenzione idrica rappresenta una delle principali responsabili dell’insorgenza della pelle a buccia d’arancia.

In generale, è preferibile sempre sottoporsi a una valutazione diagnostica svolta da un medico competente. Ma, tendenzialmente, quando si applica una pressione leggera lungo la zona e viene a formarsi un alone bianco, probabilmente siamo in presenza di ritenzione idrica.

Per comprendere se si tratta di cellulite, invece, è possibile prendere una porzione di pelle tra le dita: se si formano i classici buchi, allora saremo in presenza di cellulite

Cosa fare per eliminare la cellulite: 10 validi consigli

La cellulite è una patologia del microcircolo che interessa i vasi sanguigni sottili, situati sottopelle e responsabili del collegamento tra le vene le arterie. Questa patologia deve essere contrastata non solo per motivazioni estetiche, ma anche per motivi di salute, affinché si possa migliorare la postura e la deambulazione, ridurre i gonfiori e i dolori a cosce, glutei e schiena. 

Seguendo 10 validi consigli sarà possibile ridurre, nel lungo periodo e con pazienza, la presenza della cellulite: 

  • utilizzare una crema rinforzante per donare maggiore energia al derma, evitando il suo indebolimento e quindi la probabilità che si formino depositi di grasso;
  • mangiare in modo sano ed equilibrato. Una dieta ricca di grassi e tossine è una delle principali responsabili dell’aumento della cellulite;
  • indossare abiti della giusta taglia evitando capi troppo stretti. La compressione va a rallentare la circolazione sanguigna;
  • bere a sufficienza per garantire la giusta idratazione al corpo, migliorando l’elasticità della pelle;
  • indossare specifici plantari per cellulite, in grado di migliorare la postura e la circolazione del sangue dagli arti inferiori e lungo tutta la coscia; 
  • praticare spesso attività fisica, in modo da aumentare il flusso sanguigno e bruciare i grassi in eccesso;
  • massaggiare l’area per contribuire al drenaggio linfatico;
  • ridurre lo stress, fonte principale dell’aumento del cortisolo, direttamente connesso alla comparsa della cellulite;
  • utilizzare uno scrub esfoliante sulle gambe e sulle cosce, per rimuovere le cellule morte e favorire il flusso sanguigno;
  • evitare i cibi troppo salati, dolci e grassi. Questi alimenti sono i principali responsabili della formazione di depositi di grasso che contribuiscono al rigonfiamento dei tessuti.